Mi capita in un ordinario pomeriggio al centro,
dopo essere corsa su e giù da Via Roma a Piazza Tacito alla ricerca di un
regalo per un amico, di un pennellino obliquo per l'eyeliner, di un pigiama
nuovo per mio marito.
Mi capita quando
penso di meritarmi proprio uno spritz anche se in largo anticipo sull'ora
dell'aperitivo, e quando le scarpe col tacco mi ricordano che non è il caso di
metterle se ho in mente di percorrere due chilometri di Sampietrini. Mi capita
proprio quando con un sospiro di sollievo sfilo da sotto al tavolo del DolceVita in Via San Marco - Terni due sedie, una per me e una per le borse.
Appena, come un
miraggio che si realizza, il bicchiere ghiacciato con il liquido rosso e la
ciotolina di chips conquistano il mio tavolo... si avvicina una donna
africana, bella, nel suo vestito tradizionale che con i suoi colori caldi parla
di tramonti rossi e sicomori e sembra profumare di cumino e coriandolo.
Mi invita ad
osservare le collane e i bracciali di pietre dure e argento che gli vestono quasi
per intero entrambe le braccia. Sono proprio dell'umore giusto per una nuova
amicizia, e ci provo.
Le dico che non
mi occorre un nuovo gioiello, ma che si può sedere con me a prendere qualcosa
da bere. Nell'attimo stesso in cui faccio la proposta mi accorgo che Mama
Africa aspetta un bambino. E subito i miei pensieri vanno alla ricerca di
quella che potrebbe essere la sua storia. Dove sarà il suo uomo? Dove sarà la
sua casa? Dove sarà il suo cuore?
Quanto avrei
voluto che si fosse seduta con me e che mi avesse raccontato di se. Ma il
suo volto ora sorride di meno, si fa un po' più duro, a me sembra forte come un
leone.
Mi dice che non
può sedersi e mi invita di nuovo ad osservare la sua bigiotteria.
Penso di averla
messa in imbarazzo, forse non dovevo, ho avuto uno slancio banale.
Chissà quante ne
ha passate e quante ne sta passando, e io sono lì, con il mio spritz e le mie
buste. Mi sento stupida. Acquisto un braccialetto, ne scelgo uno di un colore nel suo vestito.
Se ne va per
continuare a vendere la sua merce colorata. La guardo allontanarsi... sono triste, avrei voluto comprare la storia contenuta nel suo scrigno, ma le storie non si comprano.
Pink
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