Una pagina del libro "I Semi del Sapere" |
Quello che vi sto per raccontare mi riempie di orgoglio
femminile e mi conforta sulle mie convinzioni, rispetto alle quali a volte
vacillo, ma poi mi rinfranco pensando che per essere felici, soddisfatte e
realizzate bisogna seguire il cuore.
Non importa a quale costo e quanto tempo
ci vuole. Senza dare ascolto alle critiche e ai suggerimenti di soluzioni
facili, devo andare avanti per la mia strada nell'intento di conseguire i miei
scopi. Anche se quello che mi piace fare non è un prodotto di artigianato
artistico, come nel caso che seguirà, ma è un hobby legato al mondo dei blog e
dei social network, si tratta comunque della mia creatività e fantasia, e prima
o poi darà i suoi frutti, ne sono certa.
Visti gli argomenti trattati in questo blog che io e Black
abbiamo deciso di aprire, molto vicini alla realtà femminile ternana e dedicati alla moda e allo shopping dal punto di vista
delle donne e qualche volta proprio alla creatività di queste ultime, mi sono sentita parte di questa squadra di persone lanciate verso
un futuro di capacità imprenditoriale artistica artigianale al femminile.
Tutto è nato quando Silvia Imperi decise di partecipare ad
un corso finanziato dalla Regione Umbria di "Agente di Sviluppo
Locale" per formare esperti capaci di sviluppare idee per la crescita socioeconomica
delle realtà locali.
Silvia però ha fatto molto più che partecipare ad un corso: diciamo
che si è fatta prendere la mano dalla situazione.... Ha creato un movimento
vivo e pulsante, ha scavato a fondo nel cuore e nelle passioni di chi
appartiene alla realtà "socio-economica locale", di chi con le mani, con
l'originalità e la capacità crea oggetti d'arte pieni di storie personali, che
svelano racconti di lotte e sacrifici per non sottostare al modello
massificante della produzione e all'omologazione della distribuzione. Si è fatta madrina dell'unicità dell'artigianalità e dell'esclusività del
lavoro delle sessanta donne che si raccontano nel suo libro "I semi del
sapere", frutto e sommario di tutto il suo impegno e di quello di chi l'ha
sostenuta nel suo progetto.
Il Comune di Terni ha molto apprezzato questo lavoro
dimostrandolo con la realizzazione di varie iniziative sull'artigianato
creativo, ma questo lavoro editoriale è soprattutto un manifesto con uno scopo
preciso: incentivare la Regione Umbria ad associarsi alla Carta Internazionale
dell'Artigianato Artistico come già hanno fatto Toscana, Abruzzo, Liguria,
Lazio, Molise. Si tratta di abbracciare il percorso di questa Carta che è la
base per la messa a punto di strategie per lo sviluppo, la valorizzazione, la
tutela e la promozione a livello mondiale delle produzioni manifatturiere
artistiche e tradizionali.
Durante la presentazione del libro presso la Biblioteca
Comunale di Terni il 17 Dicembre 2012, l'Assessore alla Cultura Simone Guerra
promette di "identificare luoghi e
spazi della città di Terni in cui si creino opportunità favorevoli per
l'insegnamento delle produzioni artistiche artigianali. Questo rappresenta una
rottura rispetto a quello che è la normalità di essere proiettati verso l'internazionalizzazione
e verso l'economia intesa in senso globale. Si tratta di un progetto che mette
al centro l'individuo, il benessere della persona e la sua vita"
"I semi del sapere" però nasce anche da un bisogno
personale di Silvia: quello di voler guardare al suo futuro e al suo presente
di donna e di professionista. E' una donna che fa teatro, che vive e ama il
limbo di quelle realtà in cui la creatività è centro, inizio e fine, ma troppo
spesso ha visto le solitudini del mondo dell'arte ed ora ha scoperto una
categoria ancor più dimenticata di quella degli artisti teatrali: quella degli
artigiani artistici. Come Silvia scrive nell'introduzione del libro,
"Victor Turner, antropologo sociale, spiega che la società occidentale,
pur enfatizzando nella scienza il ruolo dell'individuo innovatore, ha da sempre
assoggettato e svalutato l'aspetto ludico, creativo; da sempre emarginato i
creatori e gli artisti".
Silvia si è concentrata sulle donne perché sono coloro che
generano e che creano, ma sono anche e ancora alla ricerca di un riconoscimento
politico-economico. E per raccontare le donne artigiane e artiste del
territorio è andata a porgli domande di persona, a fotografarle e a registrarle,
fino a raccogliere le voci di sessanta di loro che anno raccontato quelle che
Silvia chiama Favole di desiderio, "racconti sussurrati tra l'anima e la
notte di chi è donna e ha il lavoro come compagno, come destino: un destino
scelto, ma anche che le ha scelte, le ha sorprese. Donne che hanno dovuto
superare pregiudizi, che hanno scelto il lavoro autonomo per affermare il loro
sguardo sul mondo, donne alle quali il cammino creativo ha dato libertà nuova".
Non dimentichiamo però di parlare di quello che di concreto
e tangibile fanno queste donne con le loro mani, seminando e raccogliendo i
frutti dei loro "semi del sapere": creano vetrate artistiche, abbigliamento
di design, pizzi, merletti, lavorazioni umili con i giunchi, lavori
all'uncinetto, ceramiche, pitture, decorazioni, macramè, gioielli con materiali
metallici, con semi, con lavorazioni a cera persa, con fibre tessili, con
pelle, complementi d'arredo con intrecci di corde, cappelli di alta manifattura,
sedie impagliate, hand-made di autoproduzione, biancheria per la casa, mosaici,
acquerelli, cornici, borse, sculture per i carri di Maggio, mobili di legno interamente progettati e
realizzati, e decorano torte, cuciono e realizzano capi sartoriali, restaurano opere d'arte, libri, mobili... rappresentano
le nostre radici e il nostro grande valore di donne in prima linea.
Seguono le mie fotografie della presentazione del libro e alcuni
scatti che ho fatto proprio alle pagine de "I semi del Sapere", che con
mio immenso piacere, mi è stato regalato da Silvia Imperi in persona, che
ringrazio infinitamente per l'esperienza e per l'accoglienza, oltre che per il
libro.
Pink.
Pink.
Silvia Imperi |
L'Assessore alla Cultura del Comune di Terni e la Professoressa Cristina Montesi della facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Perugia (autrice della postfazione del libro) |
Pagina 3 del libro |
Il Prof. Franco Giustinelli |
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