lunedì 22 aprile 2013

Le borse di Pablo Baldini


Le imitazioni non mi piacciono.
Ora, lasciamo da parte il fatto che le repliche degli oggetti di design sono illegali, in quanto su questo non c'è nulla da aggiungere. E diamo assolutamente per scontato che tutti siamo d'accordo sul fatto che acquistare un falso è una rovina e un furto per le opere dell'ingegno degli stilisti e, nel caso di fake del made in italy, è come darsi la zappa sui piedi.

Stabilito tutto quanto sopra,
soffermiamoci ora su quanto siano orrende e ridicole certe imitazioni.
Avete mai visto una replica di una Peekaboo di Fendì?? Sapete cosa vuol dire Peek-a-boo?
E' il modo in cui si dice Bu-bu-settete ai bambini di molti paesi stranieri. La Peekaboo di Fendi ha due scomparti e quello anteriore si lascia sempre aperto, e lui cade giù, morbido e lascivo, con gentilezza e morbidezza, aprendosi e lasciando intravedere il contenuto della borsa, un foulard... una trousse... uno specchietto... che ti fanno bu-bu-settete con civetteria! Ebbene, la replica illegale col cavolo che ti fa bu-bu-settete, non ci riuscirà mai a cadere aperta così elegantemente.

La cosa più bizzarra che ho visto a proposito di brutte copie è stata al mercatino del mercoledì. Un signore stava usando una Neverfull Damier per mettere la spesa. L'avrà vista vendere in una bancarella di ventura all'ingresso di un super-mercato e avrà pensato: quella è perfetta per mettere frutta e verdura, così non la porterò più a casa tutta ammaccata!

Ma accanto a tristissime palesi imitazioni di Speedy Louis Vuitton, Hobo di Gucci, Miss Sicily di Dolce e Gabbana, complete di loghi sulle fodere, sulle bigiotterie e su tutta la superficie, marchi, ologrammi e tesserine di garanzia nel vano tentativo di rendere tutto "identico" all'originale, si trovano ora delle dignitosissime borse ispirate e realizzate senza nessuna pretesa ad emulazione delle più grandi ed iconiche borse oggetto del desiderio di ogni fashion addicted.

Non è più una novità trovare nelle boutique borse della stessa forma di una 2.55 di Chanel o di una Birkin di Hermes realizzate oltre che in pelle anche in materiali più originali come il pvc o il silicone, o in colori fluo. E queste borse sono anche di marca: si tratta di brand casual che approfittano legalmente della ormai sdoganata popolarità di certi modelli.

Il mio sogno attuale è una Phantom Céline. Ma in questo momento non rientra nel mio budget. Girovagando in rete alla ricerca di tutt'altro mi sono imbattuta in Pablo Baldini. Si tratta di una conceria e pelletteria artigiana toscana che produce articoli di alta qualità con il proprio marchio di fabbrica, sia dal design originale sia in versione Birkin Style, Céline Style, eccetera. Fra le borse di sua produzione ce n'è anche un modello liberamente ispirato alla Phantom. Ha proporzioni differenti e una lampo superiore di chiusura dell'apertura principale della borsa in più, rispetto all'icona della Maison francese, e ne è un dignitoso surrogato, che non porta nessun falso logo, anzi: ci tiene alla sua provenienza toscana!

In occasione degli sconti offerti da Pablo Baldini per l'8 Marzo ne ho comprata una rossa, e ne sono veramente molto soddisfatta: le rifiniture sono accuratissime, la pelle ha una bellissima qualità ed un colore stupendo. E la praticità e comodità della borsa è senza eguali. Quindi, per ora, mi accontento!

Ma se ne volete acquistare una anche voi, riservatevi prima uno scambio di e-mail con il servizio clienti. Questo perché nel mio acquisto non è andato tutto proprio benissimo al primo colpo. La prima borsa che mi hanno spedito gliel'ho dovuta rendere: era costruita con una pelle troppo morbida per reggere la sua struttura, per dirlo in poche parole, era troppo moscia. Ma la seconda che mi è arrivata, ricostruita ad hoc, è un vero capolavoro!

Pink.







Pink

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3 commenti:

  1. Le borse Pablo Baldini sono bellissime. Una qualità superiore, dettagli perfetti. Devo acquistarne un'altra proprio adesso.
    Piacere di aver letto il tuo blog
    Maria

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  2. Quanto l'hai pagata? Fammi sapere, grazie.

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