sabato 6 dicembre 2014

News from Instagram @mylittledowntown



E pensare che da bambina la odiavo la gonna pantalone. Ci piangevo quando mamma me la metteva.

martedì 2 dicembre 2014

High&Low: i jeans bianchi d'inverno

High & Low #4


Qui ci stava benissimo anche un "io odio".
Per i  jeans bianchi, intendo.
Sono molto belli, ma non li so scegliere, non li so portare, non li so

martedì 28 ottobre 2014

Mylittledowntown meets ElsaBoutique

Mylittledowntown meets ElsaBoutique


Se gli abitanti della nostra piccola amata città stanno imparando a conoscere il nostro blog, di sicuro conoscono la boutique di

mercoledì 1 ottobre 2014

Faccio la mia cosa da Caracas


L'insegna su via XI Febbraio, a Terni



Come promesso nel post dedicato a Droll Wear, siamo andati a trovare Antonio Menchise nel suo Caracas Store, per raccontarvi un po' da dove viene, com'è arrivato qui e quali sono i progetti che vorrebbe realizzare.
 C'è da dire che per lui e sua moglie Anita non si tratta

venerdì 12 settembre 2014

Il nuovo Black Power: Droll Wear


Il nostro blog è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di idee che bollono in pentola, o  già servite su meravigliosi piatti d'argento, che abbiano, però, un'indispendabile caratteristica comune: ovvero che siano scaturite dalle argute menti degli

martedì 5 agosto 2014

High & Low: Il look di fine estate

High & Low #2



Pensare a un look di fine estate in piena estate è roba da fashion addicdet, ma questa "estate" grigia e piovosa ci rende più semplice e gradevole il compito di immaginare un outfit  per

lunedì 28 luglio 2014

Vintage Picnic Party: una domenica tra swing e moda


Il gruppo Swing Cats Terni al completo, compresi bambini!
Le malelingue e gli invidiosi hanno l'abitudine di criticare tutti e di lamentarsi di continuo per le cose che non succedono nella nostra piccola amata Terni.
Intanto, per far succedere le cose è necessario alzarsi dalle

mercoledì 9 luglio 2014

Freaky Friday a Barletta


Anche in vacanza il richiamo della moda non ci da pace.
Anzi, decisamente più  forte che nelle intense e affannate giornate in città, con la mente sgombra e il corpo rilassato, si insinua in noi il desiderio di osservare, guardare, valutare ogni
capo d'abbigliamento o accessorio ci passi di fronte. Compresi i costumi a 10 euro della bancarella sulla spiaggia.
In momenti come questi saremmo capaci di comprare la cosa più orrenda e inutile (e non indossarla mai) giustificando la voglia matta di shopping estivo.
Le grandi catene straniere ci hanno settati tutti sulla stessa modalità di acquisto e quindi, pur trovandoci a molti chilometri di distanza dai nostri shopping center preferiti, è ormai difficilissimo rientrare dalle vacanze vantandoci di aver scovato qualcosa di veramente originale.

Figuratevi la mia sorpresa quando mi sono imbattuta in uno store tutt'altro che noioso, gironzolando senza meta per le vie del centro di Barletta.
Oltre al fatto che la città è deliziosa e, almeno nelle sere d'estate, in pieno fermento,  l'originale negozio è un luogo di stile e design, a cominciare dall'ingresso dove tre outfit, ogni volta diversi, offrono un'alternativa convincente alla moda globalizzata.
Scendendo una piccola scala si entra in un locale con soffitto a volta dove abiti e accessori sono sospesi sulla sabbia con uno sfondo di palme. Molto Miami.
Incontro lo store manager ed anche direttore creativo di un nuovo brand: una linea ultra contemporanea che supera le differenze di genere grazie a capi basic destinati all'intero genere umano, senza distinzione tra uomo e donna.
Coraggio da vendere, mi viene da pensare! 
Coraggiosa è anche la scelta di dare spazio al vintage super selezionato: qui si possono trovare abiti dal sapore retro o realizzati con tessuti d'altri tempi, tutti molto molto chic.
Il giovane designer mi ricorda che la sfida non è semplice, ma che le cose stanno andando bene. 
Io gli credo, perché ho trovato tanta passione in pochi metri quadrati e soprattutto consapevolezza di ciò che si fa e si vorrà fare: una progettualità precisa di condivisione della cultura della moda che contribuisce alla nascita e alla diffusione del gusto e di una nuova estetica. 
Anche dove potrebbe sembrare impossibile.
Good luck!

Black



L'interno della boutique


Gli stand sospesi sulla sabbia


La "vetrina" propone gonne realizzate con tessuti vintage e un meraviglioso kaftano plissé, sempre vintage

mercoledì 2 luglio 2014

Day #3 Mylittledowntown al Jazzitfest


Un'opera della pittrice Martina Botta in mostra a Collescipoli durante Jazzitfest


Vi abbiamo fatto attendere un po' per il racconto dell'ultima giornata al Jazzit Fest, ma abbiamo dovuto dormirci un po' su (e fare anche una piccola gita al mare!) per metabolizzare questo weekend divertentissimo e pieno di allegria, ma anche molto stancante.
Ci siamo perciò concesse una pausa di riflessione, lasciando che tutto il materiale assorbito durante il nostro festival jazz preferito potesse essere metabolizzato e trovare così un posticino dentro di noi, tra la memoria e il cuore.
L'ultimo giorno è la meta quasi raggiunta, la soddisfazione di un lavoro ben fatto, il sapore del riposo imminente.
Ma c'è una brezza leggera che porta con sé un velo di tristezza e un po' di nostalgia per tutto il fermento al quale abbiamo fin qui preso parte.
E' il momento dei saluti, degli abbracci, degli arrivederci. 
Delle promesse che forse reputeremo faticose da mantenere, ma tanto ci rivedremo qui, il prossimo anno. Non è così?
Chissà...
"la lontananza, lo sai, è come il vento..."
Ma il nostro blog potrete continuare a seguirlo senza troppi sforzi.
See you soon!

Black

Le blogger si dedicano all'arte, ma con l' Iphone!


Un mantra che dovremmo cominciare a ripetere tutti!

Eco- zoccoli a Impatto Zero

Un saluto a Francesco, il ragazzo dei cocktail vontage. Ma qualcuno li avrà bevuti?!

L'intervista a Clet Abraham

La bellissima Eugenia, eletta da noi di Mylittledowntown come "la più bella dello staff" e la prima a trasformare (già dal primo giorno!) la t-shirt ufficiale in un crop top

domenica 29 giugno 2014

Day #2 Mylittledowntown al Jazzitfest


Il resoconto della seconda giornata del Jazzitfest inizia e termina all'insegna delle incursioni di Clet Abraham.
Come promesso e già anticipato da giorni, l'originale artista francese ha passato tutta la giornata nel paese di Collescipoli insieme al gruppo d'assalto de Lo Zoo di Simona e  noi di Mylittledowntown alla ricerca dei cartelli stradali più adatti ai suoi sorprendenti attacchi d'arte.
Non avendo a disposizione una scala, almeno nella prima parte del pomeriggio, Clet si è dedicato alle sue arrampicate free style lungo le strade intorno al paese.
Più tardi, con l'ausilio della scala tanto attesa, ha finalmente raggiunto le vette più alte per lasciare il suo inimitabile segno. 
Come fossimo alla corte del Re Sole, abbiamo sciamato dietro di lui per tutte le vie di Collescipoli, camminando su e giù è bruciando più calorie che in una sessione di palestra.
Ci siamo concessi un aperitivo alla sangria e un'ottima cena all'Osteria.
Grazie al favore delle tenebre, poi, Clet si è bevuto una cosa da Rolando, nel centro di Terni, e ha lasciato qualche regalo anche nella nostra piccola addormentata città. 
Ora non avete scuse: partecipate al contest fotografico di Instagram sulle tracce di Clet e taggate le vostre foto #lookingforclet. Avete tempo fino a domani.
Occhio all'arte!

Black

Lo sapevo....è un supereroe!


L'omino a testa in giù 


Una romantica svolta


Il peso della storia


Outfit comfort-chic per giornate impegnative


Uno splendido meeting ternano tutto al femminile: Mylittledowntown, Lo Zoo di Simona, Bigodino

venerdì 27 giugno 2014

Day #1 Mylittledowntown al Jazzitfest

Si è conclusa presto,purtroppo, la mia prima giornata al Jazzitfest di Collescipoli, ma ciò non mi ha impedito di scovare dei bei tipetti da fotografare, ascoltare dell'ottima musica suonata da giovani musicisti, mangiare un buonissimo gelato al bar di piazza Santa Maria Maggiore e respirare un'aria di gaudio generale.
Domani potrò passare tutto il giorno tra musicisti ed ospiti eccezionali, tra cui l'attesissimo (almeno da noi!) Clet Abraham.
Intanto vi ricordo il contest su Instagram dedicato al festival con tag #join_jazzitfest per vincere una bellissima stampa d'autore e già che ci siete, seguite la pagina del nostro blog.
A presto!
Black
Giovani donne che amano la moda e la birra 


Flower Power


Il ragazzo dei cocktail vintage


Giovani musicisti attendono!


La nostra Simona Zoo all'opera



Come ti invento delle comode sedute!

Vivi Jazzitfest responsabilmente!



Finalmente ci siamo!
Anche Mylittledowntown seguirà il Jazzitfest che si terrà da oggi e per tutto il weekend nel paese di Collescipoli, vicino Terni, in Umbria.
Saremo presenti con una postazione condivisa con altri blogger di settore, e tenteremo di raccontare l'aria che si respira nei tre giorni di festival.
Il progetto molto ambizioso degli organizzatori è di realizzare un evento molto "social", ad impatto zero ed open source, che si avvalga, cioè, del contributo di tutti, visitatori e non, stimolando una partecipazione attiva.
Tutto ciò sarà possibile non solo con il lavoro dei volontari che si preoccuperanno che tutto fili liscio come l'olio, ma grazie anche a chi passerà di lì per ascoltare buona musica, seguire workshop, suonare, mangiare, osservare.
Ed il contributo di tutti sarà prezioso per diffondere informazioni, impressioni, emozioni.
Si può arrivare in paese con una navetta, disponibile ogni 30 minuti; si possono consultare le grandi mappe collocate in punti strategici; si possono seguire le frecce di carta lasciandosi trasportare dall'ispirazione e poi lasciare un commento; ci si può spostare per le viuzze di Collescipoli senza meta sostando dove più ci aggrada.

Trovo che questa modalità molto contemporanea con cui è stato concepito il Jazzitfest abbia in sé qualcosa di molto poetico, perché anche se ci viene chiesto di condividere a manetta tutto su tutti i nostri profili social, la prima cosa da fare è vivere il festival  in modo, oserei dire, percettivo, così che suoni, immagini, sapori e odori ci avvolgano e ci sorprendano.
E ci conducano, come antichi viandanti senza paura, verso l'ignoto.
Magari seguendo il suono di un sax o lo sguardo di qualcuno o l'odore di una salsiccia arrosto.

Black



Di seguito un carrellata molto glam di donne del jazz, rigorosamente in black&withe, ma direi più black, per ricordarvi che il jazz non è solo "note che vanno in modo apparentemente disordinato per conto loro", ma anche fashion style!

Bessie Smith, una delle prime voci femminili del jazz. Puro tormento ma col sorriso.

Lasciamo perdere i tormenti, per Billie Holiday...

Ella Fitzgerald. Io la amo molto. Anzi moltissimo!

Aretha Franklin, stilosissima.

Nina Simone. Eleganza al top.

Do you know wath I mean?!



venerdì 20 giugno 2014

Clet e l'arte di trasformare

A tribute to Clet Abraham






Il legame tra arte e moda è innegabile e sembra che le due si alimentino a vicenda, sostenute da immaginazione , creazione e volontà di stupire.
C'è un artista che ultimamente ci piace molto e di cui vogliamo parlare.
Si chiama Clet Abraham, conosciuto semplicemente come Clet ed è un francese trapiantato in Italia che ha scelto la bellissima Firenze per vivere e lavorare.
La sua notorietà è legata negli ultimi anni alle incursioni che l'artista compie nelle città trasformando i segnali stradali in opere d'arte. 
Questo è possibile grazie a degli stickers che Clet applica sopra, con rocambolesche arrampicate, e che trasformano i noiosi cartelli in qualcosa di vivo.
Il segnale stradale ha la funzione di comunicare, ma "ci da sempre e solo regole da seguire", dice l'artista.
Grazie al suo intervento, che comunque lascia ben visibile l'indicazione stradale, anche qualcosa di così terribilmente barboso può tornare nuovamente interessante.
Non crediate però che tutti ne parlino con il nostro stesso entusiasmo...l'amministrazione comunale di Firenze è di tutt'altra opinione, e glielo ha fatto capire denunciandolo e multandolo. 
Che peccato! 
E pensare che a Parigi, invece, lo hanno ringraziato perché ora la gente è tornata a guardare la segnaletica verticale che con l'inquinamento visivo causato da pubblicità e altro, nessuno si filava più.
Punti di vista.
Il nostro è abbastanza chiaro: Clet è un artista che fa streetart restituendo alle persone che vivono la città stupore e meraviglia, mostrando nuove possibilità di guardare al quotidiano. Ecco perché nella sua opera si parla anche di "Art Pubblic", riconoscendogli la capacità di arrivare a tutti.
L'omino nero, o "comune", protagonista delle avventure per le vie della città, si è mostrato anche nella sua pienezza grazie ad un'opera tridimensionale collocata su Ponte alle Grazie, sempre a Firenze, che lo raffigura nell'atto di compiere un passo nel vuoto (in questo caso nel fiume!) e un'altra opera davvero grandiosa, in tutti i sensi, è "Il Nasone" sulla Torre di San Niccolò.
 Opere temporanee (ahinoi!) che mostrano la formazione accademica dell'artista e il suo reale spessore.

Ogni città dovrebbe ospitare Clet per qualche giorno e lasciargli l'opportunità di rinnovare gli sguardi delle persone comuni attraverso le sue opere.
Grazie alla nostra amica Simona de Lo Zoo di Simona e alla nostra infaticabile Pink ciò sarà possibile anche nella nostra bella Umbria il 27 28 e 29 Giugno nel delizioso borgo di Collescipoli, durante il Jazzit Fest, che vedrà Clet all' opera per le vie del paese.
Dunque, un festival Jazz di rilevanza internazionale in un antico borgo dell'Umbria con un grande artista contemporaneo.
Qualcos'altro?!
Ebbene sì, perché proprio alle incursioni del creativo è legato un magnifico contest fotografico lanciato da IG Terni : nei giorni del festival andate alla scoperta delle opere di Clet e scattate le vostre foto con tag   #lookingforclet
Il 30 Giugno saranno pubblicati i tre scatti più belli e il 1 Luglio lo scatto che avrà ottenuto più like sarà proclamato vincitore e premiato con un stampa fotografica d'autore.
Mi sembra ci sia molto materiale per organizzare questo weekend in Umbria che volevate fare da tanto tempo!

Black



Ecco le nostre Paladine (Pink e SimonaZoo) con Clet a Firenze




L'artista e la sua opera


L'omino di Ponte alle Grazie


Il Nasone di San Niccolò (il mio preferito!)



Non solo streetart: grandi costruzioni diventano donne vanesie in splendidi abiti...visto che ci piace la moda!














lunedì 16 giugno 2014

Brazilian Style

Brazilian Style



Pur essendo blogger, non siamo così superficiali da non comprendere quali e quanti interessi ci siano dietro al mondo del calcio e da non considerare che questi mondiali del 2014 stiano causando danni reali in un paese pieno di contrasti.
Lasciamo però a ciascuno la propria opinione e soprattutto la gestione del proprio stato d'animo. 
Ferito o inorgoglito, decidete voi se per lo schifo o per i goal.
Questo post rappresenta piuttosto un'ispirazione capace di evocare un Brasile immaginato, come quando a scuola si studia l'Antica Grecia: qualcosa talmente lontano nel tempo da essere solo un'idea.
 Questa idea, durante la nostra vita, si arricchisce di particolari grazie ai racconti, alle immagini, alle musiche, ai film, agli oggetti che in qualche modo rimandano all'esotico paese, secondo noi.
Non sono mai stata in Brasile e aldilà delle numerosissime informazioni che posso ottenere, ho il potere di lasciar fluire i miei pensieri liberi di inventare, magari ascoltando un ottimo brano di "new bossa nova" .
Boa viagem!


Black



lunedì 9 giugno 2014

High & Low: il costume intero

High & Low
Con questo post inauguriamo una nuova rubrica che, visto il particolare momento storico, potrebbe interessare molte di voi!
High & Low mette a confronto abiti o accessori molto simili ma con prezzi ben diversi, per dare a tutte l'opportunità di essere sempre intonate al mood del momento senza spendere una fortuna.
Non è una creazione originale, anzi l'ho deliberatamente copiato da un 
grande blog (style.it) che ora non propone più questi simpatici consigli. Nell'era del riciclo ho pensato di riusare questa idea perché in fondo è un servizio alla comunita (di shopaholic...!) ed è anche divertente.
Il meccanismo è piuttosto semplice, grazie anche alla grafica: nella fila sopra ci sono i pezzi costosi, nella fila sotto quelli rigorosamente sotto i 100€. 

Si comincia con un grande classico: il costume intero.
 Sempre bello, sempre elegante, a volte sofisticato e sicuramente pratico: indossato con una maxi gonna crea un outfit perfetto per la spiaggia.
Negli ultimi anni ha dato il meglio di sé grazie a stampe variopinte e  tagli audaci, diventando un pezzo imperdibile della "moda mare".
In più ha il pregio di coprire qualche piccolo difetto e di farci sentire un po' più vestite anche tra lettini e sdraiette(che ad un certo punto della vita di una donna è importante...).
Da sinistra troviamo la belva feroce, il bustier romantico, il classico "alla marinara" stile colonia anni '30, il drappeggiato nero basic con charme, l'animalier ardito pour femme fatale, il Bay Watch 2.0.
Cliccando sulla foto potrete scoprire i prezzi e i link per lo shopping più adatto al vostro budget.
Buon divertimento!

Black

P.S. si accettano richieste per ricerche estreme!!!




giovedì 5 giugno 2014

Che fine ha fatto Carmen Sandiego?

Where in The world is Carmen Sandiego?


Vi sto che il ritorno degli anni Novanta mi sta tormentando, mi infliggerò una piccola, ma gradita punizione.
Proprio nella metà di quel terribile decennio ( e solo per poco tempo) andò in onda il cartone animato, ispirato a un famoso videogame,
 "Che fine ha fatto Carmen Sandiego?" che io seguivo insieme 
al mio fratellino più piccolo.
Questa signora Carmen era una sventola con i capelli neri lunghi e ondulati, indossava un trench rosso, decolleté con tacchi a spillo rosse e cappello rosso. Insomma un bel tipetto.
In più faceva un mestiere davvero intrigante: la ladra.
Attenzione, però....era una ladra con un suo codice (beh, certo....di fronte ai bambini ci si dovrà pur giustificare...) e poi ti faceva viaggiare per il mondo!
Infatti alla fine di ogni episodio Carmen svaniva, lasciando un indizio dal quale si  intuiva in quale parte del pianeta l'avremmo trovata la volta successiva, pronta per una nuova avventura di corsa sui tacchi!
Era carino e poi aveva una sigla talmente brutta da essere indimenticabile!
Il suo personaggio avventuroso, ma estremamente femminile, mi ha ispirata per questo outfit che forse Carmen potrà indossare durante le sue vacanze.
"Al prossimo crimine!"

Black

La copertina del videogame






mercoledì 28 maggio 2014

Ich Bin très Chic

Ich Bin très Chic





Mai avrei pensato, nella mia vita di appassionata di moda, che un giorno dalla Germania sarebbe stato lanciato un fashion trend.
 E soprattutto che i fashion addicts lo avrebbero riconosciuto tale.
Invece è capitato con l'accessorio che universalmente è conosciuto come "sandalo alla tedesca": orrore degli orrori, stereotipo degli stereotipi, specie se indossato col calzino corto dal teutonico turista in viaggio per l'Italia.
Ma basta poco per trasformare una calzatura tradizionale apprezzata per la sua comodità in vero e proprio oggetto di culto.
Il merito è della Birkenstock, marchio storico che già da anni aveva sdoganato il comodo sandaletto per l'estate con modelli pù femminili, dai colori brillanti e con listini così sottili che per tenere il peso della suola avevi caviglie doloranti per due settimane (provare per credere!!).
Spingersi così oltre, però....non era mai capitato.
Il modello Arizona, con due grandi fasce che coprono quasi tutto il piede e spezzano di brutto la gamba, era relegato al turista di prima.
Complici le star di Holliwood, che lo hanno indossato con semplicità e senza pietà anche in marrone, e complici anche nuove ed accattivanti versioni, come quella scelta per questo post, il german sandal nel suo lato più german è un vero must have per l'estate 2014.
Certo che queste star di Holliwood sono diaboliche.....questi Arizona cominciano a piacermi.

Black

mercoledì 5 marzo 2014

Io odio il marsupio

Io odio il marsupio

In realtà non ci sarebbe nient'altro da aggiungere.
 Fatico anche a parlarne.
L'oggetto da indossare più brutto della storia della moda torna timidamente in auge agganciandosi a una strana voglia di "anni '90".
Senza lasciare alcuno spazio a nostalgici ricordi (de che?!), mi scaglio con forza contro l'inutile e antiestetico accessorio.
Brutto sì, direte voi, ma è comodo...ti lascia le mani libere...
Niente che non si possa risolvere con una graziosa tracolla, anche lei di nuovo in voga, per fortuna, specie se piccola e coloratissima.
Quindi non riuscirete mai a convincermi, né voi né la mia amica Pink, che mi ha confessato di volerne uno " ma come una cintura, però con una tasca". 
È un marsupio, chiaro? E io lo odio, chiaro??
Non aiuterò Pink nella ricerca del suo oggetto brutto, ma meno brutto.
Fatevi bastare questa piccola vetrina, per la quale ho sofferto molto.
Credetemi.

Black




Givenchy.
Guardabile...
 Piquadro

Gipsy Style 
Ci mancava....


 Hermès, ma non aiuta....



                                         

A Rihanna piace molto il marsupio. Ma solo a lei. 

Non ho ragione?!