venerdì 4 gennaio 2013

I pericolosi raggiri della moda

Vogue Italia Dicembre 2012 - Pag.152


Dal primo Gennaio di quest'anno in Israele è entrata in vigore la legge varata dal Parlamento, già fonte di innumerevoli notizie negli ultimi mesi, secondo cui sulle passerelle della moda e sui media non dovranno più apparire modelle e modelli con un indice di massa corporeo inferiore a 18,5 per tutelarne la salute psico-fisica. 
Inoltre potranno essere pubblicate fotografie ritoccate solo se in esse verrà chiaramente specificato che non sono naturali.

E' spaventoso pensare che il mondo della moda, che dovrebbe essere ludico e simile ad un palcoscenico teatrale, debba essere regolamentato da una legge parlamentare per far si che tuteli la salute di individui giovanissimi e con tutta la vita davanti, ancora in via di formazione sia di personalità che di carriera, che vivono una parentesi dorata svolgendo il mestiere di modelli o fotomodelli, a volte contemporaneamente a quello di studenti. I signori delle passerelle dovrebbero pensarci da soli a regolamentarsi attraverso le loro coscienze e non aspettare che sia un legge a costringerli.

Se le sfilate e le riviste di moda sono intrattenimento e sono legate alla passione per il bello e per lo stile, perché si deve stare attenti al pericolo di malattia o addirittura, nei casi più gravi, di morte?

Quando il mese scorso ho ricevuto la mia consueta copia in abbonamento di Vogue Italia, come sempre attesa con impazienza e divorata in due ore appena liberata dal cellophane, guardando la fotografia di una modella stesa su un lettino per il Pilates, sono rimasta interdetta e confusa. Fino ad un momento prima stavo impazzendo per per la city bag borchiata di Valentino Garavani, o per la jumpsuit verde smeraldo di Michel Kors, stavo saltando sul divano eccitata per i nuovi booties argento con stiletto di Jimmy Choo e per la tracolla day-night di Chloè... e ora mi sentivo così stupida, così tradita! Oppure come risvegliata, come se mi avessero gettato in faccia un bicchiere di acqua ghiacciata. Quella modella non era affatto fashion, no, e nemmeno bella. No, non ce l'ho con lei, chissà quanti anni avrà, forse una ventina, non so.

Innanzitutto non capisco la scelta di fotografarla insieme ad un macchinario così tanto sano e simbolo di equilibrio e armonia come un lettino per il pilates. Quel corpo troppo magro e quello scatto fotografico così superficiale non c'entrano nulla con il pilates. La visione distorta del bello in quella foto viene ancor più deformata da questa contraddizione. Cosa ci vuole dire? Che quando si va in palestra o a fare yoga per stare meglio dovremmo raggiungere l'obbiettivo di somigliare a quella modella, di avere un braccio come il suo? Ma assolutamente no!

Che brutti scherzi può giocarci la valutazione del nostro aspetto allo specchio se i modelli che ci vengono proposti dai media e dalle passerelle sono così posticci! Vi è mai capitato di vedere la vostra stessa foto in momenti diversi e a distanza di tempo? Io con la stessa foto vista in tempi diversi ho pensato le seguenti cose:
a) sono orribile, ma perché quel giorno nessuno mi ha detto che ero così brutta con quel vestito!
b) in questa foto si che ero in forma, guardami ora come sono ingrassata!
c) che faccia gonfia in questa foto, ma cos'ero? un transatlantico?
d) questo vestito lo devo proprio rimettere, da quel giorno non l'ho più tirato fuori dall'armadio. Chissà perché?

Non voglio entrare nel merito dei veri gravi problemi dovuti ai disturbi dell'alimentazione, che per fortuna non mi riguardano e non dovrebbero riguardare nessun modello o modella. Voglio solo ricordare ancora una volta Isabelle Caro, attrice e modella francese anoressica, morta a soli 28 anni nel 2010, che nel 2007 aveva urlato al mondo intero la sua disperazione attraverso la campagna pubblicitaria di Nolita curata da Oliviero Toscani in cui lei compariva nuda con i suoi 30 kg di peso corporeo. 

Siamo talmente deboli quando si parla del nostro aspetto esteriore, che ogni parlamento di ogni paese, non solo quello israeliano, dovrebbe porre attenzione a questo tipo di problematiche. Nella settimana della moda di Milano A/W12 sono state istituite delle figure professionali a sentinella dello stato di salute dei modelli che avrebbero sfilato in passerella, obbligati ad essere muniti di certificato medico di sana e robusta costituzione. 
Già nel 2006 è stato sottoscritto il Manifesto Nazionale di autoregolamentazione della moda italiana contro l'anoressia, però secondo me per propinare degli standard sbagliati ai consumatori non bisogna per forza arrivare ad esibire una modella anoressica in passerella. Basta molto meno per incrinare l'autostima di un'adolescente. Basta far sfilare solo ed esclusivamente modelle tutte della stessa altezza e della stessa taglia, perfette, tutte estremamente belle, tutte con un IMC di 18,5, fotogeniche, truccate in maniera che non si veda che sono truccate, con i capelli voluttuosi e sicure sui loro tacchi altissimi... basta rimanere al limite della legalità per creare un mondo di illusioni.

Ora, dato per scontato che è assolutamente pericoloso per la salute allo stesso modo avere un IMC superiore a 30, vorrei dire che personalmente rimango affascinata dalla seduzione accattivante delle curvy model di Elena Mirò, ad esempio. Nel Giugno 2011 Vogue Italia (si, sempre loro) dedicò un numero intero alle curvy models e ai loro stilisti, chiamandole Belle Vere. E' un numero che tengo sempre in vista e che ogni tanto sfoglio con piacere per avere il conforto della bellezza delle loro linee morbide e sinuose (glielo avranno detto  alla Wintour di questo servizio??)

Per rimanere in tema "Vogue", che sarà sempre e comunque una delle mie riviste preferite, basta saper essere critica, voglio riportarvi alcune delle più note e discutibili affermazione della direttrice Anna Wintour (fonte: Wikipedia):
-  non sopporta le persone sovrappeso e ha concesso la copertina di Vogue alla celebre presentatrice americana Oprah Winfrey solo a condizione che perdesse almeno venti chili.
- La giornalista Grace Coddington durante uno speciale dedicato alla Wintour nella trasmissione americana 60 Minutes with... ha ammesso che i canoni estetici della sua direttrice nel selezionare modelle e celebrità da fotografare su Vogue sono a dir poco estremi. A chi la accusa di scegliere modelle eccessivamente magre e di promuovere l'anoressia nervosa la Wintour risponde che in America è l'obesità ad essere una piaga sociale e non l'anoressia e che invece di soffermarsi troppo su quest'ultima bisognerebbe promuovere interventi contro i disturbi da sovra-alimentazione e a favore dello sport.

Ma d'altra parte lei è anche una grande appassionata di pellicce autentiche... non vi ricorda qualcuno che aveva a che fare con 101 dalmata??

Pink.



Campagna pubblicitaria anti-anoressia
Isabelle Caro - anno 2007 - Nolita - di Oliviero Toscani

Vogue Italia - Belle Vere - Giugno 2011

L'IMC si calcola come il rapporto tra la massa, espressa in chilogrammi, e il quadrato dell'altezza, espressa in metri.
Esempio: Altezza 1,70 m; massa 68 kg: 
\mbox{IMC} = \frac{68}{(1,7)^{2}} = \frac{68}{2,89} = 23,53
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la seguente tabella, attraverso L'IMC definisce termini come "magrezza" e "obesità".
Situazione pesoMinMax
Obeso classe III≥ 40,00
Obeso classe II35,0039,99
Obeso classe I30,0034,99
Sovrappeso25,0029,99
Regolare18,5024,99
Sottopeso16,0018,49
Grave magrezza<16,00
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