venerdì 20 giugno 2014

Clet e l'arte di trasformare

A tribute to Clet Abraham






Il legame tra arte e moda è innegabile e sembra che le due si alimentino a vicenda, sostenute da immaginazione , creazione e volontà di stupire.
C'è un artista che ultimamente ci piace molto e di cui vogliamo parlare.
Si chiama Clet Abraham, conosciuto semplicemente come Clet ed è un francese trapiantato in Italia che ha scelto la bellissima Firenze per vivere e lavorare.
La sua notorietà è legata negli ultimi anni alle incursioni che l'artista compie nelle città trasformando i segnali stradali in opere d'arte. 
Questo è possibile grazie a degli stickers che Clet applica sopra, con rocambolesche arrampicate, e che trasformano i noiosi cartelli in qualcosa di vivo.
Il segnale stradale ha la funzione di comunicare, ma "ci da sempre e solo regole da seguire", dice l'artista.
Grazie al suo intervento, che comunque lascia ben visibile l'indicazione stradale, anche qualcosa di così terribilmente barboso può tornare nuovamente interessante.
Non crediate però che tutti ne parlino con il nostro stesso entusiasmo...l'amministrazione comunale di Firenze è di tutt'altra opinione, e glielo ha fatto capire denunciandolo e multandolo. 
Che peccato! 
E pensare che a Parigi, invece, lo hanno ringraziato perché ora la gente è tornata a guardare la segnaletica verticale che con l'inquinamento visivo causato da pubblicità e altro, nessuno si filava più.
Punti di vista.
Il nostro è abbastanza chiaro: Clet è un artista che fa streetart restituendo alle persone che vivono la città stupore e meraviglia, mostrando nuove possibilità di guardare al quotidiano. Ecco perché nella sua opera si parla anche di "Art Pubblic", riconoscendogli la capacità di arrivare a tutti.
L'omino nero, o "comune", protagonista delle avventure per le vie della città, si è mostrato anche nella sua pienezza grazie ad un'opera tridimensionale collocata su Ponte alle Grazie, sempre a Firenze, che lo raffigura nell'atto di compiere un passo nel vuoto (in questo caso nel fiume!) e un'altra opera davvero grandiosa, in tutti i sensi, è "Il Nasone" sulla Torre di San Niccolò.
 Opere temporanee (ahinoi!) che mostrano la formazione accademica dell'artista e il suo reale spessore.

Ogni città dovrebbe ospitare Clet per qualche giorno e lasciargli l'opportunità di rinnovare gli sguardi delle persone comuni attraverso le sue opere.
Grazie alla nostra amica Simona de Lo Zoo di Simona e alla nostra infaticabile Pink ciò sarà possibile anche nella nostra bella Umbria il 27 28 e 29 Giugno nel delizioso borgo di Collescipoli, durante il Jazzit Fest, che vedrà Clet all' opera per le vie del paese.
Dunque, un festival Jazz di rilevanza internazionale in un antico borgo dell'Umbria con un grande artista contemporaneo.
Qualcos'altro?!
Ebbene sì, perché proprio alle incursioni del creativo è legato un magnifico contest fotografico lanciato da IG Terni : nei giorni del festival andate alla scoperta delle opere di Clet e scattate le vostre foto con tag   #lookingforclet
Il 30 Giugno saranno pubblicati i tre scatti più belli e il 1 Luglio lo scatto che avrà ottenuto più like sarà proclamato vincitore e premiato con un stampa fotografica d'autore.
Mi sembra ci sia molto materiale per organizzare questo weekend in Umbria che volevate fare da tanto tempo!

Black



Ecco le nostre Paladine (Pink e SimonaZoo) con Clet a Firenze




L'artista e la sua opera


L'omino di Ponte alle Grazie


Il Nasone di San Niccolò (il mio preferito!)



Non solo streetart: grandi costruzioni diventano donne vanesie in splendidi abiti...visto che ci piace la moda!














1 commento:

  1. Errata Corrige: Il Comune di Firenze non ha mai multato Clet Abraham.
    Ma il Comune di Pistoia sì.
    Ringraziamo l'artista per averci chiarito questo punto, arricchendolo anche con un divertente aneddoto!

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